La cataratta è una condizione della vista caratterizzata da una progressiva opacizzazione del cristallino, la lente naturale e trasparente dell’occhio. È, in una certa misura, un fenomeno inevitabile quando si invecchia e, se non curata per tempo, può condurre alla cecità.
La cataratta tende a svilupparsi lentamente, tanto che all’inizio non si notano sintomi. Man mano che il fenomeno di opacizzazione del cristallino aumenta, i sintomi diventano più evidenti.
Una persona con cataratta di norma riscontra:
- una maggiore foto sensibilità all’abbagliamento e alle luci intense;
- visione di aloni o “esplosioni stellari” intorno alle luci;
- visione errata dei colori che appaiono come sbiaditi o gialli;
- visione generalmente offuscata, nebbiosa o confusa.
Di norma poi, le persone affette da cataratta lamentano difficoltà di lettura, specialmente in penombra, fatica nel riconoscere i volti o le espressioni facciali; difficoltà di guida notturna. In alcuni rari casi possono anche sperimentare una visione doppia visione.
Perché si sviluppa la cataratta
La cataratta può essere causate da malattie genetiche ereditarie o altre malattie che colpiscono il feto o la madre durante la gravidanza. Un esempio tipico era, prima dell’avvento dei vaccini, l’infezione da rosolia contratta dalla madre durante la gravidanza. In questo caso, se interessa cioè neonati e bambini, si tratta di cataratta congenita.
La maggior parte delle cataratte non è però congenita e si sviluppa a causa del fisiologico processo di invecchiamento. Si pensa che l’invecchiamento influenzi l’ossidazione delle proteine delle lenti naturali degli occhi, con conseguente opacizzazione del cristallino.
I fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare cataratta includono:
- esposizione a lungo termine non protetta alla luce solare UV;
- il fumo;
- assunzione eccessiva di alcol;
- diabete;
- alta pressione sanguigna;
- una storia familiare di cataratta;
- ferite agli occhi;
- precedente chirurgia oculare;
- esposizione prolungata a raggi X o radioterapia;
- infiammazione cronica degli occhi;
- scarsa nutrizione;
- uso di farmaci corticosteroidi per un tempo prolungato.
E’ dunque chiaro che uno stile di vista corretto, una dieta sana e lo svolgimento regolare di attività fisica, possono rallentare l’innescarsi del processo.
Come si diagnostica la cataratta
La diagnosi di cataratta viene effettuata tramite l’utilizzo di strumenti specifici come l’oftalmoscopio, uno strumento portatile dotato di lente di ingrandimento e luce che viene utilizzato per esaminare l’interno dell’occhio. E’ prassi istillare qualche goccia di collirio negli occhi al fine di dilatare le pupille e consentire al medico un esame approfondito.
Un secondo strumento utilizzato in fase di diagnosi è la lampada a fessura, che consente al medico oculista di vedere le strutture interne degli occhi con ingrandimento maggiore. Gli esami con lampada a fessura possono fornire maggiori dettagli sulla posizione e le dimensioni della cataratta.
Come si cura la cataratta
Ad oggi, l’unica soluzione per la cura di una cataratta a livello medio/avanzato risiede nell’intervento chirurgico.
L’operazione consiste nella frantumazione e nell’asportazione del cristallino danneggiato e nella sua successiva sostituzione con lente intraoculare artificiale (IOL). La rottura della lente interna avviene oggi nella grande maggioranza dei casi tramite un manipolo ad ultrasuoni (facoemulsificazione) che ha il vantaggio di causare meno traumi agli occhi rispetto ai precedenti metodi di rimozione consentendo così una guarigione più rapida.
Grazie ai recenti progressi in anestesia, la chirurgia della cataratta è un’esperienza indolore. Alla maggior parte dei pazienti l’operazione viene eseguita semplicemente instillando gocce di anestetico negli occhi
Non c’è necessità di effettuare iniezioni vicino all’occhio per cui non vi è alcun rischio di lividi o sanguinamento. Il recupero visivo è poi quasi immediato.